Storia, natura e curiosità
Alghero, la piccola Barceloneta d'Italia, fu fondata nel XII secolo dal potente casato Doria che abilmente sfruttò la strategica posizione offerta dal sito realizzando uno dei più rilevanti e suggestivi esempi di architettura militare dell'isola. Le fortificazioni, nonostante i vari rimaneggiamenti, rappresentano ancor oggi una presenza distintiva con le sue torri difensive che profilano una minacciosa e al contempo armoniosa linea architettonica sul mare.
Si succedono le occupazioni e dopo la parentesi pisana il volto e l'anima, soprattutto linguistica, della città mutano profondamente. Nel 1354 la politica espansiva della Corona d'Aragona raggiunge anche Alghero che subisce, per opera di Pietro IV il Cerimonioso, un processo di epurazione tale da trasformala nell'arco di brevissimo tempo in una delle tante colonie che orbitavano intorno al potere centrale del regno.
I pregiati esempi di gotico-catalano, custoditi all'interno del nucleo urbano, rappresentano un tratto peculiare e sontuosamente indelebile del passaggio catalano.
Esempio significativo la chiesa di San Francesco, conformata ai modelli architettonici del levante ispanico, con la sua caratteristica volta stellare nel presbiterio ed il suggestivo chiostro interno. Ancor più sorprendente è l'eredità linguistica: la lingua catalana infatti nella sua variante algherese è più che mai viva nell'attuale comunità dei parlanti.
Sebbene la fondazione dell'Alguer rappresenti un evento tutto sommato "recente", il territorio circostante è disseminato da insediamenti di origine assai più remota e di assoluta rilevanza storica, come testimoniano l'imponente complesso nuragico di Palmavera e quello venuto alla luce negli anni ottanta di Sant'Imbenia. Proprio accanto a quest'ultimo, situato nell'incantevole baia di Porto Conte, (unico porto naturale della Sardegna) antico Portus Ninpharum menzionato nel Geographia di Tolomeo, sono ancor oggi visibili i resti di una villa di epoca romana.
Altro sito di grande interesse, il più esteso tra i complessi sepolcrali presenti nella regione, è la necropoli prenuragica di Anghelo Ruju, ubicata in prossimità della strada dei due mari - che unisce Alghero a Porto Torres - e facilmente raggiungibile dall'aeroporto.
Il centro storico della città, in particolar modo il mercato civico, rappresenta ancor oggi il cuore pulsante delle attività commerciali e artigianali. Tra queste, oltre all'attività ittica impregnata spesso da valenze quasi rituali, spicca la lavorazione del prezioso corallo rosso divenuto simbolo stesso della città accolta, non a caso, all'interno della Riviera del Corallo.
La ciutad antica acquista un indescrivibile fascino durante i riti della settimana santa, riconducibili alla cultura devozionale catalana; i misteri legati al culto della passione, con il sacro dramma del desclavament (discendimento) e la processione nel Venerdì Santo del simulacro del Cristo ligneo, attirano ogni anno visitatori da tutto il mondo.
Poche zone della Sardegna offrono una varietà paesaggistica così significativa e varia. Partendo dalla già citata Baia delle Ninfe, nella località Le Prigionette, è d'obbligo una visita (siamo già all'interno del Parco regionale di Porto Conte) all'interno dell'area protetta Arca di Noè: 350 ettari che ospitano diverse specie come il meraviglioso Cavallino della Giara. Proseguendo l'itinerario sull'addormentato gigante calcareo Capo Caccia, o Caput Hermeum per i latini, sbigottisce la grandiosa visione delle falesie e scogliere a picco sul mare, del faro del diciannovesimo secolo, e dell'isola Foradada popolata da numerose specie di uccelli marini (cormorano e gabbiano corso).
E ancora, la Grotta di Nettuno risalente al cretaceo e di straordinaria e trascendente bellezza, può essere raggiunta attraverso l'Escala del Cabirol discendendo i 656 gradini scavati nella parete fino al livello del mare o con l'alternativa, altrettanto spettacolare e senza dubbio più confortevole, dell'imbarco dal porto cittadino.
Molto ha da offrire un itinerario composto da ottanta chilometri di costa, a partire dalla punta estrema nord-occidentale (Capo Caccia) e che chiude i suoi confini con la spiaggia di Poglina.
Esplorando la costa e procedendo verso sud, ammirando nel passaggio le splendide calette e spiagge di sabbia finissima (Lazzaretto e Bombarde), è consigliabile una tappa nella borgata di Fertilia interessante esempio di architettura razionalista; proseguendo, raggiunta la punta estrema della città che lasciamo alle spalle, si giunge in prossimità della spettacolare litoranea Alghero-Bosa: il percorso panoramico, selvaggio e assolutamente incontaminato, si snoda attraverso tornanti sul margine della scogliera. Esso è annoverato tra i migliori d'Europa per la sua bellezza.
La porta d'oro del turismo in Sardegna, in tempi non sospetti e anticipando le tendenze di un turismo isolano talvolta d'èlite, dette origine ad un'inedita stagione di "divismo holliwoodiano" ospitando il cast del film di Losey La scogliera dei desideri (1968), interpretato da Liz Taylor e Richard Burton.
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