Origini, tradizione e ambiente
Allontanandoci da Alghero e seguendo la costa verso sud, percorrendo l'emozionante litoranea panoramica, raggiungiamo Bosa (8600 abitanti) pittoresco centro incastonato nella costa occidentale della regione Planaria e adagiato sulla sponda del fiume Temo, unico corso d'acqua navigabile della Sardegna.
Le origini della cittadina, posta ai piedi del colle Serravalle, sono assai remote. Testimonianze della presenza fenicia (un'epigrafe perduta) fanno risalire l'esistenza di un primo stanziamento intorno al IX secolo a.C; tra le celebri fonti ricordiamo Tolomeo che richiama esplicitamente il toponimo.
Nonostante le pressoché costanti incursioni saracene, e il collasso demografico che ne seguì, il centro non si spopola e nuovo impulso, soprattutto in termini urbanistici, sarà dato dai Malaspina che nel 1112 edificarono l'omonimo castello sfruttando la posizione dominante e assolutamente strategica offerta dal colle Serravalle.
La roccaforte dei Malaspina e gli interventi urbanistici, finalizzati alla fortificazione dell'insediamento, non riescono a contrastare le mire espansionistiche della corona d'Aragona e nel 1323 la città si sottomette al nuovo potere egemone.
Il castello rappresenta senza dubbio un punto d'arrivo nell'itinerario che dal caratteristico borgo medievale, il quartiere denominato Sa Costa, conduce al baluardo; all'interno di esso da visitare la chiesetta Regnos Altos e i suoi pregevoli affreschi.
Nei pressi del fiume Temo è possibile sperimentare con i sensi la meraviglia delle produzioni locali artigianali, come nel caso della mitica Malvasia di Bosa assolutamente da assaporare: non è difficile trovare caratteristici locali che servono un prodotto di altissima qualità, famoso in tutto il mondo.
Altra particolarità le donne che con sapienza tessono il filet, elegante e complesso ricamo ottenuto su una base a reticolo (su randadu).
Tra vicoli e snodi continuiamo a passeggiare rasentando le sponde del Temo in un'atmosfera davvero unica, fiabesca e al tempo stesso misteriosa, scorgendo dal porto fluviale e in prossimità del quartiere medievale, le antiche Concerie; attraversato il ponte ci imbattiamo nella Cattedrale dell'Immacolata (xv secolo), rimaneggiata nell'Ottocento secondo l'influsso barocco piemontese.
E ancora, lungo Corso Vittorio Emanuele II scopriamo numerosi e ricercati palazzi tra cui il settecentesco don Carlos.
Assolutamente imperdibile la festa, l'8 settembre, di Nostra Signora di Regnos Altos durante la quale la statua della Madonna, portata in processione, risale verso il santuario seguita dai fedeli con i loro particolari altarittos (altarini votivi).
Altro appuntamento il carnevale Bosano dove follia divertimento e tradizione danno vita ad un'esperienza coinvolgente per il visitatore. Infine, tra le ricorrenze paesane segnaliamo quella - nella prima domenica di agosto - di Santa Maria del mare, di raro fascino, con la processione della Madonna trasportata su una barca lungo il fiume.
Di grande bellezza e assolutamente incontaminato il patrimonio ambientale: dopo l'emozionante panoramica Alghero-Bosa arriviamo in prossimità di Bosa Marina, centro balneare caratterizzato dalla presenza di meravigliose spiagge incastonate nelle rocce.
La natura preservata e selvaggia rappresenta il sito ideale prescelto da un animale schivo come il grifone - a rischio d'estinzione - che ha trovato all'interno del parco biomarino di Capo Maragiu, l'habitat ideale per riprodursi.
All'interno della riserva studiosi e volontari portano avanti il loro progetto di ricerca e tutela. Avvicinandoci alla cittadina colpisce la particolarità dell'Isola Rossa, unita alla costa da un viadotto di pietra dove domina la presenza magnificente della torre spagnola. Su tutto, sulla varietà di un tratto di costa eccezionale, la presenza regnante e romantica del castello dei Malaspina.
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