Storia, mare e tradizioni
Porto Torres (21.000 abitanti) lega da sempre la vicenda del suo sviluppo storico ad un elemento, il mare.
Il porto della città ancor oggi rappresenta, con quello di Olbia, il più importante scalo marittimo del Nord-Sardegna.
La città negli anni Cinquanta, trasformandosi nel polo industriale dell'isola, sperimentò un impulso edilizio senza pari.
Il centro, situato nella punta estrema Nord Occidentale all'interno del Golfo dell'Asinara, ha una storia antica che si ricostruisce attraverso le numerose testimonianze archeologiche.
La sua fondazione risale alla presenza cartaginese, tuttavia sarà la Turrys Lybissonis romana che modellerà in modo significativo il territorio. Notevole era, di fatto, la vitalità degli scambi commerciali e proprio da Turrys avveniva lo smistamento e stoccaggio dei prodotti agricoli, in particolar modo cereali, che dal Nord-Sardegna salpavano verso Ostia per essere poi inglobati nel sistema della distribuzione imperiale.
Assolutamente irrinunciabile un itinerario attraverso le testimonianze architettoniche della lunga permanenza romana, tutte facilmente raggiungibili dalla città o tutt'al più poste nelle immediate periferie portuali come l'Antiquarium Turritanum, museo archeologico attiguo al sito stesso, dove è possibile visitare i reperti del complesso termale databile tra la fine del III secolo d.C e gli inizi del IV. La zona per tradizione è conosciuta anche con il nome di Palazzo del re Barbaro come riferimento all'imperatore Diocleziano, responsabile all'inizio del V secolo dell'uccisione e della passione dei protomartiri Gavino, Proto e Gianuario. Proprio a Gavino è intitolata la famosa Basilica intorno alla quale, in epoca medievale, la popolazione creò un secondo nucleo urbano. L'antica basilica, ad absidi contrapposte ed unica nel suo genere, rappresenta uno dei più imponenti esempi di romanico in Sardegna: rimodellata sulla preesistente edificazione paleocristiana subì l'influsso di diverse maestranze e rimaneggiamenti (maestranze pisane, gotico-catalano), al suo interno la chiesa custodisce il catafalco ligneo dei santi Gavino (patrono della città) Proto e Gianuario.
Le spiagge sul litoraneo orientale hanno preservato tutta la loro bellezza: partendo dal lungomare Cristoforo Colombo in direzione Platamona ci imbattiamo nelle spiagge di Scoglio Lungo e di Balai, suggestiva cala di sabbia e rocce protetta dalla presenza della chiesetta campestre di San Gavino. Non lontano, continuando a seguire la linea panoramica del lungomare, arriviamo a Balai Lontano dove sostiamo in prossimità della seconda chiesetta. Secondo la tradizione le due edificazioni segnalerebbero il luogo dove i tre santi, Gavino Proto e Gianuario, subirono il martirio.
Da non perdere il 3 maggio la processione dei simulacri dei santi, e che ne rievoca la traslatio, dalla basilica di San Gavino fino alla chiesetta di Balai Vicino, luogo dove sostano fino al giorno della Pentecoste per essere poi nuovamente ricondotti all'interno della Basilica. L'evento è accompagnato da numerose iniziative e in particolar modo la via centrale, Corso Vittorio Emanuele che visivamente si dischiude dal porto e dalla dominante Torre Aragonese del XIV secolo, si anima con un caratteristico ed esteso mercato che raggiunge il cuore della città e raduna commercianti da tutta la provincia; per il turista in cerca d'affari non sarà difficile reperire articoli d'ogni genere e che spaziano dall'artigianato locale alla degustazione gastronomica di prodotti tipici.
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